Aiuto per tesi su traduzione teatrale Thread poster: irene*
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Salve a tutti, sono una laureanda in scienze della mediazione linguistica. Per la tesi di laurea (per fortuna) di I livello mi sono proposta di fare un saggio critico della traduzione di "Look back in Anger" fatta da Alvise Sapori. Solo ora mi sono resa conto del guaio in cui sono andata a cacciarmi...Io sono una persona estremamente pragmatica e sicuramente a parer vostro anche un po' limitata, convinta che la traduzione sia "semplicemente" una questione di buon senso. Negli... See more Salve a tutti, sono una laureanda in scienze della mediazione linguistica. Per la tesi di laurea (per fortuna) di I livello mi sono proposta di fare un saggio critico della traduzione di "Look back in Anger" fatta da Alvise Sapori. Solo ora mi sono resa conto del guaio in cui sono andata a cacciarmi...Io sono una persona estremamente pragmatica e sicuramente a parer vostro anche un po' limitata, convinta che la traduzione sia "semplicemente" una questione di buon senso. Negli utlimi giorni per documentarmi ho letto decine e dacine di saggi sulla traduzione con il risultato, ovvio, di confondermi. Inoltre non ho trovato molto materiale sulla traduzione teatrale (solo qc di Newmark). Sareste in grado di consigliarmi quale posizione sia più giusta tenere nei confronti di traduzioni teatrali? Se poi potreste anche fornirmi dei links utili sarebbe davvero l'ideale! Grazie mille! Irene ▲ Collapse | | | i miei 2 cent | Apr 21, 2004 |
Non credo che serva proporre due volte lo stesso thread, gli interventi rischiano di disperdersi. Non saprei cosa proporti, non mi sono mai occupato di traduzione di testi teatrali. Hai chiesto consigli al relatore sulla direzione in cui andare? In ogni caso non darei troppa importanza all'aspetto teorico rispetto a quello pratico, rischi di perderti in chiacchiere. Magari comincia a leggere un po' di saggi, commenti ecc. su quest'opera in generale, conoscendo meglio i contenuti sarà più facil... See more Non credo che serva proporre due volte lo stesso thread, gli interventi rischiano di disperdersi. Non saprei cosa proporti, non mi sono mai occupato di traduzione di testi teatrali. Hai chiesto consigli al relatore sulla direzione in cui andare? In ogni caso non darei troppa importanza all'aspetto teorico rispetto a quello pratico, rischi di perderti in chiacchiere. Magari comincia a leggere un po' di saggi, commenti ecc. su quest'opera in generale, conoscendo meglio i contenuti sarà più facile fare considerazioni varie sulla traduzione. ▲ Collapse | | | Elena Bellucci Local time: 18:44 Member (2003) English to Italian + ...
Hai provato a chiedere su Biblit? Visto che comunque la tua tesi è più orientata alla traduzione letteraria in italiano credo che sia il posto giusto dove cercare aiuto. In bocca al lupo! | | | forse sono io a essere un po' limitata | Apr 21, 2004 |
irene* wrote: Io sono una persona estremamente pragmatica e sicuramente a parer vostro anche un po' limitata, convinta che la traduzione sia "semplicemente" una questione di buon senso. Irene ma onestamente non mi è molto chiaro il tuo problema , e queste sono le ragioni: Ti laurei in mediazione linguistica e fai una tesi sulla traduzione teatrale... Hai parlato con il tuo relatore...bene chiedi aiuto a lui/lei...chi ti può dare un consiglio migliore? Sei una persona pragmatica...ma ti poni una montagna di problemi che mi paiono ben poco pragmatici... Ti piace l'argomento...ma ti senti in un vivolo cieco... Mah... In cosa credi che possiamo esserti utili? Credo che un lavoro di ricerca per una tesi di laurea sia talmente personale che, finchè resti così nel vago, nessuno possa aiutarti... Scusami, non voglio sembrarti scortese...ma per avere delle risposte, è necessario che le domande siano chiare. Sono comunque daccordo con Lorenzo riguardo al postare un thread troppe volte. Cioao e buon lavoro Giovanna | |
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Comincia dall'inizio, anzi prima | Apr 21, 2004 |
irene* wrote: Salve a tutti, sono una laureanda in scienze della mediazione linguistica. Per la tesi di laurea (per fortuna) di I livello mi sono proposta di fare un saggio critico della traduzione di "Look back in Anger" fatta da Alvise Sapori. 1. Hai già letto "Come fare una tesi di laurea", U. Eco, credo Bombiani, ristampato regolarmente? E' un po' datato per certi aspetti ma è una lettura imprescindibile prima di cominciare a lavorare alla tesi. 2. La tesi di laurea dovrebbe essere il coronamento di un percorso di studi, non il momento in cui apri il vaso di Pandora. E' un momento di approfondimento, non di scoperta di un nuovo campo. O meglio, è il momento in cui scopri cose nuove su un argomento già ben delimitato. Se non hai mai fatto teoria della traduzione (studiando Nida, Newmark & Co.), non è probabilmente questo il taglio da dare alla tesi. 3. Hai scelto un argomento mooooolto specifico: la versione italiana di un certo traduttore di un testo teatrale (su cui, tra l'altro è stato scritto di tutto e di più, rendendo il tuo lavoro più difficile, NON più semplice). Cos'altro ha tradotto Sapori? Come traduce? Qual è la finestra dalla quale guarda un testo letterario? 4. Quali sono le esigenze specifiche del testo teatrale? La comunicazione scenica britannica e italiana sono diverse? Quali sono i tratti salienti a cui la parola teatrale deve conformarsi (o di cui Osborne voleva liberarsi)? Io la metterei molto più sul piano comunicativo che traduttologico (dato il tuo taglio di studi). 5. Quali sono le peculiarità di questo testo in particolare (su cui non siano già state versate migliaia di parole) che si qualificano per un saggio critico? 6. Come già molto saggiamente suggerito dai colleghi, il tuo relatore (o tutor, o counselor o come si chiama ora) che ne dice di questa tua proposta? Ha indicazioni da darti? O magari ha un'idiosincrasia per Osborne e stai per cacciarti una via crucis che ti rovinerebbe il piacere e al soddisfazione che il lavoro su una testi di laurea deve darti? (aspetto squisitamente pragmatico ma, credimi, non secondario!) Secondo me prenderti un po' di tempo per meditare su questi aspetti, o altri probabilmente molto più pertinenti alla tua situazione, è di certo un investimento di tempo. Definito il quadro generale, puoi passare alla seconda parte...
[Edited at 2004-04-21 21:52] | | | Comincia dall'inizio 2 - Come muoversi | Apr 21, 2004 |
Cara Irene, una volta definito "l'emisfero" in cui muoverti, è ora di passare all'azione vera e propria e di dirigerla verso un obiettivo definito. Da un punto di vista pragmatico credo che il "movimento" più proficuo sia a spirale verso l'esterno: parti dall'argomento specificissimo che vuoi approfondire (o che merita attenzione) e poi allarga. Che cosa (o chi) mi accingo a studiare? La ver... See more Cara Irene, una volta definito "l'emisfero" in cui muoverti, è ora di passare all'azione vera e propria e di dirigerla verso un obiettivo definito. Da un punto di vista pragmatico credo che il "movimento" più proficuo sia a spirale verso l'esterno: parti dall'argomento specificissimo che vuoi approfondire (o che merita attenzione) e poi allarga. Che cosa (o chi) mi accingo a studiare? La versione italiana di un certo testo e di un certo traduttore: conoscere perfettamente versione italiana e tradotta (lettura approfondita), conoscenza anche "bignamica" per il momento di autore e traduttore, infarinatura sugli altri lavori di entrambi (lettura "bignamica"). Poi: che cosa voglio approfondire? Potrebbe essere l'uso di un determinato campo semantico nel testo del tuo traduttore vs. testo originale. Chi ne ha già scritto e come (e quando, prima o dopo il '68, faccio per dire)? Va da sè, leggere il tutto (Domanda non secondaria: le fonti importanti sono a portata di mano o devo imbarcarmi in ricerche bibliotecarie infinite). Da queste letture che cosa emerge? L'aspetto che ti ha colpito nel testo e su cui hai deciso di incardinare la tua analisi: è un aspetto su cui il traduttore indulge anche in altri suoi lavori? Quali sono gli aspetti che meritano ulteriore approfondimento: forse un po' di teoria della comunicazione o della traduzione, il teatro di quegli anni, gli aspetti storico-sociali che permeano il testo originale ma - faccio per dire - sono diluiti nella traduzione? E via, allarghi le letture un po' di più. Così facendo scoprirai altre zone d'ombra, che ti porteranno ad altri testi ecc. ecc. Come si trovano i testi? Prima fonte d'informazioni: la bibliografia di un'edizione critica del testo su cui ti accingi a lavorare... E poi le bibliografie dei testi citati in quella bibliografia, e poi un testo appena recensito sull'Indice, che non avresti mai notato se non fossi impegnata in questa avventura e avanti di questo passo. Oddìo, quanto l'ho fatto lunga! Scusa, my usual self Non voglio tuonare in modo presuntuoso o supponente: parlo (scrivo) per esperienza personale diretta e vicaria (ovvero la mia di tesi e quella di vari studenti che ho seguito). Non mi occupavo di traduzione ma il succo non cambia. Ho imparato che la cosa più difficile di una tesi (o altro lavoro di ricerca) è sempre sì capire dove si vuole arrivare, ma soprattutto da dove partire, poi saranno gli alisei a portarti verso il Nuovo Mondo! Buon vento
[Edited at 2004-04-21 22:02] ▲ Collapse | | | irene* English to Italian TOPIC STARTER
[quote]Muja wrote: Grazie mille per i preziosissimi consigli! Appena li ho letti mi è venuta quasi una crisi di panico, nel senso che mi sentivo di avere poche idee e ben confuse (il che probabilmente è vero...)e non avevo calcolato tutti gli sviluppi che una tesi così può avere. Inoltre mi stavo facendo prendere dallo sconforto, anche perchè il mio relatore è introvabile e così brancolo nel buio...per fortuna i tuoi consigli mi sono serviti per fare un po\' di chiarezza e tirarmi su. Ora si tratta \"solo\" di fare un po\' di chiarezza e partire con grinta! Grazie! | | | To report site rules violations or get help, contact a site moderator: You can also contact site staff by submitting a support request » Aiuto per tesi su traduzione teatrale Wordfast Pro | Translation Memory Software for Any Platform
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